venerdì 17 luglio 2015

La scomparsa delle api potrebbe causare più di un milione di decessi all'anno per malnutrizione

api e frutti

In uno studio condotto dal Dr. Samuel Myers della Boston USA Harvard TH Chan School e di un analisi pubblicata sulla rivista medica The Lancet, si è cercato d'ipotizzare uno scenario di estinzione si massa di questi preziosi impollinatori, le api.

Uno scenario che mai come in questa epoca risulta essere verosimile, la moria di api continua infatti inesorabile a proseguire, mietendo vittime in tutto il mondo.

In questo ipotetico scenario si mette in evidenza come la mancanza d'impollinazione, incida drasticamente sulla produzione di frutti.


Soprattutto in paesi a basso reddito, questo comporterebbe, 71 milioni di persone che si troverebbero privi di vitamina A.

2,2 miliardi di persone che già hanno un'alimentazione inadeguata, vedrebbero i loro apporti vitaminici essere ulteriormente ridotti. 
Infatti, sono 173 milioni, le persone che si troverebbero carenti anche di folati e 1,23 miliardi di persone che vorrebbero vedere il loro consumo insufficiente deteriorarsi ulteriormente.
La perdita del 100% di «servizi di impollinazione» potrebbe ridurre la produzione globale dei frutti del 22,9%, delle verdure del 16,3% e del 22,9% dei semi, ma con differenze a seconda del paese. 

Insomma, questi cambiamenti dietetici potrebbero aumentare la mortalità annua globale a causa di malattie non trasmissibili e quelle legate alla malnutrizione, con 1,42 milioni di decessi l'anno.


Da considerare che vitamina A e folati sono vitali per le donne incinte e i bambini.

La carenza di questi importanti micronutrienti aumenta pesantemente l'incidenza di malattie non trasmissibili, quali le malattie cardiache, gli incidenti vascolari cerebrali CVA e alcuni tipi di cancro.

Da questo incredibile scenario si può capire come, salvaguardare le api, sia di estrema importanza, oltre che per mantenere la biodiversità e la vita di questi importanti insetti, anche per l'alimentazione umana a livello mondiale.








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