mercoledì 1 luglio 2015
Una pianta erbacea potrebbe curare il glioblastoma
Il glioblastoma è il più maligno e il più comune tra i tumori al cervello.
La sopravvivenza di chi contrae questa terribile malattia è stimata attorno il 5%, e al momento, può essere curata solamente con chemioterapia, radioterapia e chirurgia.
Adesso una potenziale terapia per questa mortale malattia sembra arrivare dal Salento, dove sotto i 1000 mt. di quota, cresce spontaneamente una pianta erbacea la "Ruta graveolens"
Uno studio della Seconda Università di Napoli ha testato questa antica pianta, ed ha potuto osservare come l'estratto acquoso di "Ruta Graveolens" sia in grado di uccidere le cellule celebrali malate.
Non solo, sembrerebbe inoltre in grado di discernere le cellule sane da quelle malate e di colpire in modo distinto solamente quest'ultime.
Sono in corso comunque altri esperimenti e studi scientifici, in grado di comprenderne il meccanismo di azione ed ottenere quindi maggiori informazioni.
Le prime indicazioni sulle proprietà terapeutiche di quest'erba dal gradevole profumo, ma fondamentalmente velenosa, risalgono all'antichità.
Già note erano le sue qualità nella cura delle malattie polmonari e del gonfiore della milza.
Curioso il detto locale "La ruta ogni mmale stuta" che significherebbe "la ruta spegne ogni male".
Nel Salento, questa pianta è conosciuta dalla notte dei tempi, per le importanti proprietà officinali e farmacologiche, ma con tutta probabilità questa peculiare e importante potenzialità non rientrava tra gli antichi saperi.
Si raccomanda comunque di prestare molta attenzione all'uso di questa particolare pianta, in quanto presenta un elevata tossicità.
Le linee guida richiedono che l'utilizzo di questa pianta, sia fatto solo ed esclusivamente sotto stretto controllo medico.
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