lunedì 14 settembre 2015

Alimentazione in gravidanza: le sostanze potenzialmente cancerogene passano anche al figlio

gravidanza

Le donne che consumano sostanze potenzialmente cancerogene in gravidanza, hanno maggior probabilità di far contrarre il cancro ai loro figli.

Una correlazione che per ora sembra essere evidente per la leucemia, soprattutto tra i bambini piccoli.
Questa conclusione è stata fornita da una ricerca europea, capitanata da un professore dell'ambiente dell'Università di Maastricht.

Il cancro nei bambini è raro, ma rimane una delle più frequenti cause di morte infantili.
Si stimano in 175.000  il numero dei nuovi casi di tumore diagnosticati ogni anno ai bambini fra 0 e i 14 anni. Questa cifra pare anche in leggera ascesa.

Un nuovo studio, pubblicato sulla rivista medica British Medical Journal, dimostra il legame tra le e sostanze immunitarie che l'organismo della donna incinta ha prodotto, e il successivo emergere di un cancro nel suo bambino.
La placenta purtroppo, non è una barriera invalicabile per tutte le sostanze nocive.

Ricercatori dell'Università di Maastricht, hanno lavorato in collaborazione con 25 Università di diversi paesi europei per analizzare campioni di midollo di 1151 neonati.
L'analisi è stata utile per rilevare tracce di sostanze nocive in grado di il cancro, come la diossina, PCB, acrilammide, IPA (idrocarburi policiclici aromatici) e nitrosammine.
Sono state anche controllate, se queste tossine sono state in grado di attraversare la placenta.

 La conclusione è che queste sostanze riescono a superare la barriera placentare, e penetrare nel sangue del bambino, attraverso l'organismo della madre, ed esporlo ad agenti cancerogeni. 
Effettivamente, queste sostanze sono state trovate nel sangue del cordone ombelicale durante alcune analisi.


Ma questa esposizione è una probabile causa di cancro nei bambini?

Per rispondere a questa domanda, i ricercatori hanno quindi misurato i cambiamenti molecolari indicativi del sangue del cordone, nella formazione di un tumore.
I ricercatori hanno infatti trovato, soprattutto tra i ragazzi, una maggiore sensibilità agli agenti cancerogeni che principalmente causano la leucemia.

Secondo gli esperti, questo spiega perché i ragazzi sono soggetti più spesso rispetto alle ragazze. 

Secondo Jos Kleinjans, che ha condotto lo studio da Maastricht: "questi risultati dimostrano che esiste un chiaro collegamento tra le sostanze cancerogene presenti in alcuni prodotti alimentari e il rischio di cancro nei bambini".

Tuttavia questa ricerca si è concentrata solo su alcune sostanze, sono pertanto necessarie ulteriori ricerche.

Naturalmente è impossibile per la donna incinta, evitare tutte le sostanze cancerogene presenti nella dieta.
Tuttavia, si possono quantomeno evitare o ridurre, le più conosciute e facili da individuare.
Ad esempio, le parti troppo cotte o persino bruciate nel forno o sul barbecue.
Dovrebbero anche essere limitati i cibi fritti (patatine fritte, crocchette, fast food, snack).









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