venerdì 23 ottobre 2015

La verità vi prego sull'olio di palma

olio di palma

Si è svolto alcuni giorni fa a Roma, nella Sala Stampa della Camera dei Deputati, il convegno organizzato da "Strade" in collaborazione con "Formiche" dal titolo “La verità, vi prego, sull’olio di palma”

Effettivamente, l'olio di palma è un ingrediente utilizzato in moltissimi alimenti e forse proprio per questo, molto controverso.
Da una parte esiste un allarmismo generale per i suoi probabili effetti dannosi sull'organismo, dall'altra esiste l'incognita ambientalista, per quanto riguarda le deforestazioni che la produzione di quest'olio sembra inesorabilmente provocare.

Sarà davvero così?
Almeno per quanto riguarda i valori nutrizionali, partendo dai dati di questo convegno, pare di no.

Alla tavola rotonda hanno partecipato – accanto a Piercamillo Falasca, direttore editoriale di Strade Magazine, e Giordano Masini, caporedattore di Strade Magazine - parlamentari, ricercatori ed esponenti del mondo dell’impresa tra cui Ilaria Capua, scienziata e membro del Parlamento Italiano (Lista Civica), Paolo Barilla, Presidente diell’AIDEPI( Associazione delle Industrie del Dolce e della Pasta Italiane), Elena Fattore, ricercatrice del Mario Negri Institute, e Dorina Bianchi, membro del Parlamento Italiano (Nuovo Centrodestra). 

Nel corso dei lavori è stata anche illustrata una risoluzione parlamentare per una corretta informazione sull’olio di palma, presentata nelle scorse settimane. Numerosi gli interventi che hanno consentito di fare il punto sulla delicata questione dell’olio di palma e sull’utilizzo che di questo prodotto si fa in ambiti diversi, a partire da quello alimentare. 

La Professoressa Elena Fattore, che con l’Istituto Mario Negri ha condotto uno studio pubblicato nel 2014 nell’American Journal of Food and Nutrition, ha presentato una serie di risultati dai quali è emerso che “quando nella dieta si sostituiva l’olio di palma agli altri oli e grassi vegetali e animali il profilo lipidico rimaneva piuttosto equilibrato fra colesterolo buono e cattivo; anzi, rispetto ai grassi trans, l’olio di palma presentava miglioramenti nel profilo lipidico e nella produzione di colesterolo”. 


A sostenere l’utilizzo dell’olio di palma anche la parlamentare Ilaria Capua che ha ricordato come siano stati fatti “investimenti importanti nei paesi in via di sviluppo per quanto riguarda le coltivazioni e la sostenibilità, anche in termini di salute e sicurezza alimentare” e come in quei paesi “commercializzare un prodotto autoctono e naturale è una risorsa fondamentale”. “Con i colleghi Monchiero e Capua – ha detto Pierpaolo Vargiu nel corso dei lavori - abbiamo presentato una risoluzione in Commissione Affari Sociali perché per noi il tema della scientificità dell’informazione deve venire prima di tutto”. 

Al suo intervento ha risposto anche la collega Dorina Bianchi, che ha sottolineato la preoccupazione per le tante risoluzioni e mozioni presentate in Parlamento contro una singola materia prima, in quanto “tanto accanimento è palesemente dettato dal facile allarmismo che si sta contribuendo a diffondere”.

La nostra opinione come blog d'informazione , è che alla fin fine trattasi di un prodotto della natura con caratteristiche nutrizionali ancora da valutare pienamente, sicuramente non è un nutraceutico, ma è un prodotto come tanti che trova una sua collocazione all'interno dell'industria alimentare per comodità di utilizzo e bassi costi non certamente per le elevate qualità nutrizionali.
Una particolare considerazione, a favore di questo prodotto però, dovrebbe essere fatta riguardo punto di fumo di quest'olio, pari a 240°C, valore che lo classifica tra i più alti in assoluto in raffronto ad altri oli e grassi alimentari, superiore anche a quello dell'olio di oliva
Ciò significa che i prodotti da forno industriali, i quali normalmente vengono cotti a temperature di circa 200°C, risulteranno più salutari se prodotti con questo olio piuttosto che con altri, perché difficilmente si arriverà a produrre grassi trans all'interno dell'alimento. E bene comunque non superare mai questa soglia di cottura per non favorire la produzione di elementi nocivi all'organismo.

Attenzione però, come spesso diciamo è il troppo che storpia, una dieta varia ed equilibrata è alla base del nostro benessere, l'abuso che se ne sta facendo potrebbe innescare qualche "problemino"; anche perché se in futuro si evidenzieranno  eventuali problematiche legate al suo utilizzo, sarà con tutta probabilità la quantità ad essere messa sotto accusa, come spesso accade è la dose a fare il veleno.
Importante poi non confondere olio di palma derivato dai frutti, con il palmisto derivato dai semi, molto diverso in quanto a valori nutrizionali.

Possiamo quindi stare tranquilli e archiviare il caso?

Assolutamente no, mancano dati e studi, i pareri su questo prodotto sono molto relativi.

Se per quanto riguarda l'aspetto nutrizionale (industriale), alla luce dei dati di questo convegno, l'olio di palma può uscirne abbastanza bene in quanto alimento con caratteristiche simili ad altri grassi ampiamente utilizzati in ambito alimentare (industriale), stessa cosa non si può dire per la questione ambientale.
Difficilmente la grande corrente ambientalista si accontenterà del fatto che la produzione di questo olio apporti benefici commerciali ai paesi in cui viene prodotto e che sono stati fatti investimenti importanti in ambito di sostenibilità e sicurezza alimentare.
I critici ambientalisti non sembrano affatto soddisfatti dell'enorme deforestazione che la produzione di questo olio ha messo in moto, e forse in questo contesto s'inizia a percepirne l'abuso, che come abbiamo detto è strettamente legato alla tossicità dell'alimento.

Ma questa è un'altra questione, un altro problema, un'altra storia che merita un ragionamento a parte.





Con un aggiornamento del profilo alimentare l'EFSA a maggio del 2016 comunica la presenza di sostanze potenzialmente dannose nel grasso di palma.

http://www.wired.it/scienza/medicina/2016/05/05/salute-efsa-olio-di-palma/


Amnesty International a dicembre 2016 denuncia una probabile violazione





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