In risposta a questa stimolante domanda, arriva in aiuto uno studio dell’Osservatorio Nestlé – Fondazione ADI che ha potuto osservare come una delle problematiche più ricorrenti tra i giovani italiani, riguardi la cattiva condotta durante i pasti.
Al di là del galateo, alcune regole base di buon senso e buon comportamento a tavola, sembrano essere infrante con maggior frequenza. Dallo studio si evince infatti che 1 ragazzo su 5 fa uso del cellulare a tavola, le femmine sembrano inoltre essere le più inclini a questo maldestro atteggiamento.
Purtroppo solo 2 ragazzi su 3 parlano con gli altri familiari o si concentrano sul pasto.
Anche i più grandi non sono esentati dalle cattive abitudini, infatti il 73% dei ragazzi ma anche il 72% degli adulti guarda la TV durante i pasti.
“Quest’ultimo dato è il più significativo” — commenta il dt. Giuseppe Fatati, Presidente della Fondazione ADI e coordinatore scientifico dello studio — “Per avere una visione d’insieme in merito allo stille alimentare degli italiani, attuale e prossimo, è infatti fondamentale analizzare in combinata i dati degli adulti e dei più giovani in modo che siano gli stessi genitori a rendersi conto di quanto il loro esempio possa avviare un circolo virtuoso o vizioso. Le buone abitudini future non possono essere solo responsabilità delle istituzioni e degli educatori. È ormai chiaro che la risposta cerebrale agli stimoli alimentari può essere diversa da individuo a individuo, influenzare i comportamenti alimentari e da essi esserne influenzata. Tale risposta può risentire anche degli impulsi ambientali e della capacità soggettiva di mediarli. L’uso distratto di innumerevoli frammenti di informazioni può farci perdere la capacità di concentrazione e ragionamento anche riguardo ad una funzione fondamentale come l’alimentazione."
La dott.ssa Gabriella Mazzolari aggiunge - "mangiare davanti alla tv o con il cellulare in mano non concentrandosi sul pasto porta a ingurgitare qualsiasi cosa, in quanto non si percepisce il senso di sazietà e nemmeno il gusto di ciò che si sta mangiando. In sostanza la mancata concentrazione sull'atto del nutrirsi, porta il cervello a pensare ad altro; non si ottiene così sazietà e si rischia di introdurre il 50% in più di calorie"
Per coloro che stanno intraprendendo una dieta atta perdere peso, una riflessione su questo aspetto è alquanto importante.
Oltreoceano le abitudini sono diverse e di conseguenza anche le problematiche riscontrate.
Un altro studio ha fatto luce sulle abitudini dei giovani americani, tutti i numeri, dati e informazioni, si possono trovare all'interno del Kids Nutrition & Health Study (KNHS) di Nestlé, un ampio studio che raccoglie dati di diverse analisi.
Secondo l'analisi del Natioonal Health and Nutrition Examination Survey (NHANES) saltare il pranzo almeno una volta alla settimana è una delle insane abitudini dei piccoli americani, riscontrabile sul 13% dei casi nei bambini piccoli e nel 17% dei casi su quelli tra i 9 e 13 anni. Tale cattiva abitudine può inoltre persistere durante l'arco della settimana e soprattutto nel week-end.
Lo studio ha portato alla luce come la pratica del "salta pranzo", sia correlata ad una mancanza di elementi nutritivi, tra i quali calcio e fibre, ma anche sali minerali e vitamine.
Questi studi forniscono informazioni molto importanti riguardo allo stile alimentare e alla salute dei più piccoli, saranno quindi fondamentali e di sicura utilità per tutta la comunità medica e scientifica. Proprio per questo, entro la fine del 2016, oltre agli Stati Uniti si prevede l'estensione di KNHS di Nestlé e della ricerca FITS a ulteriori dieci paesi, tra cui Cina e Messico.
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