venerdì 19 febbraio 2016
Lo stress, causa di problematiche alimentari: lo studio
Le tensioni nell’ambito lavorativo e professionale soprattutto, sono la prima causa di errori alimentari che portano in breve tempo ad avere chili in eccesso, uno studio ne analizza i perché.
Lo stress al lavoro aumenta il consumo del cosiddetto cibo spazzatura, la prima causa dell’obesità, una delle problematiche medico-nutrizionali dei nostri tempi, gli effetti sulla salute sono innumerevoli poiché già il semplice sovrappeso aumenta i fattori di rischio riguardanti le malattie cardiovascolari come il diabete e il cancro.
Insomma un mondo XXL, di cui un terzo della popolazione ha problemi con la bilancia.
La conferma viene da un recente studio effettuato dalla Mintel, la società britannica che indaga gli orientamenti dei consumatori, secondo cui un impiegato su tre consuma alimenti ipercalorici come biscotti, patatine o pasticcini per far fronte, psicologicamente ad una forte condizione di stress sul posto di lavoro.
La fascia d’età più colpita va dai 35 ai 44 anni, quando le preoccupazioni relative alla professione e la paura di non riuscire a concludere in tempo i propri compiti si fanno generalmente più pesanti, incrementando nettamente il consumo di dolci e grassi.
«Trarre conforto dal cibo è il problema numero uno negli ambienti di lavoro. Negli ultimi 12 mesi il 33% degli impiegati confessa di aver mangiato di più e in modo meno salutare a causa dello stress; il 30% di essi ha addirittura ricorso all’alcol. Uno su 7 (il 15%) riversa invece le sue frustrazioni sul fumo», ha spiegato il team della Mintel.
Per far fronte a questo tipo di stress, che purtroppo colpisce il 70% di tutti i lavoratori, vi sono tuttavia diversi modi di reagire. Il 29% delle persone trova una valvola di sfogo nell’ambito del fitness, altri si consolano parlandone con amici e famigliari, mentre il 7% si rivolge ad un professionista per trovare il modo di affrontare e risolvere le tensioni con il boss o con i colleghi.
Secondo il team di ricerca, l’orario di lavoro che nel corso degli anni è andato estendendosi, è indubbiamente uno dei problema principali. Oltre la metà degli impiegati, infatti, controlla la posta e o risponde alle e mail di lavoro anche quando si trova fuori dall’ufficio, di conseguenza portando le faccende professionali anche a casa e lavorando più del dovuto e del «pagato».
Anche l'incapacità di seguire la corretta cronologicità biologica del nutrirsi è causa di serie problematiche.
La statistica rivela anche che una persona su 10 non prende la pausa pranzo, e due su cinque la saltano due o tre volte su 5 giorni lavorativi. «Quando le pressioni di lavoro aumentano cala il benessere generale degli individui», hanno aggiunto gli analisti.
La dott.ssa Gabriella Mazzolari ricorda come sia di estrema importanza l'aspetto emotivo-psicologico nell'alimentazione, nelle diete e in generale nel successo di un corretto e salutare stile di vita. La dott.ssa Mazzolari spiega: "Dietro ciascun rapporto negativo con il cibo, ci sta' un disagio psicologico, correlato o con l'ambiente o con se stessi. La miglior cura per poter migliorare il rapporto con sé stessi e con il cibo è riuscire a ristabilire un equilibrio psicofisico il prima possibile"
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