venerdì 1 aprile 2016

Psicologia: l'influenza dell'altro nell'alimentazione

Psicologia e alimentazione

Un interessante indagine attuata dall'Osservatorio Nestlè-Fodazione ADI, porta alla luce quanto il rapporto con gli altri e in particolare tra genitori e figli sia in grado d'influenzare il comportamento alimentare.
L'aspetto emulativo gioca un ruolo fondamentale in questo contesto.

L'aspetto psicologico-emotivo legato all'alimentazione sta avendo infatti un ruolo importantissimo nel panorama medico-nutrizionale.
La medicina nutrizionale si sta a poco a poco accorgendo che la psicologia, tramite i suoi aspetti più complessi come la percezione e l'emozione è parte integrante del contesto dietologico e non deve essere assolutamente sottovalutata.
L'aspetto che sta dietro all'atto di emulare il comportamento altrui, è una parte di questo processo di crescita scientifica della moderna medicina, che sempre più studia e s'intreccia con gli aspetti psicologici, emozionali, percettivi, cognitivi dell'individuo e del contesto.

L'influenza che i genitori hanno sui figli, anche nel contesto alimentare non deve essere sottovalutata.
Esiste una correlazione tra genitori normopeso e scelte alimentari più corrette da parte dei bambini.
La frutta e la verdura ad esempio vengono apprezzate in modo particolare dai figli di genitori normopeso.



Uno studio realizzato dall'Università di Tilburg, prendendo in esame 264 individui, ha analizzato inoltre l'influenza che esercitano le persone sulle altre quando mangiano cibi salutari come per esempio il cetriolo: "Con questa indagine abbiamo dimostrato che l'assunzione di cibo salutare da parte di un partecipante influenza tutto il gruppo. In particolare abbiamo scoperto che è aumentata la quantità di fette di cetriolo mangiate quando gli individui “modello” ne mangiavano in numero superiore. Inoltre lo studio ha dimostrato che questo effetto era amplificato quando l’individuo che veniva spontaneamente preso ad esempio era sottopeso; non accadeva invece questa emulazione positiva quando l’individuo era in sovrappeso", ha spiegato la coordinatrice Mariëlle Stel.

Dall'analisi di questo studio si è ipotizzato che le persone giudichino gli individui in sovrappeso meno informati in ambito alimentare e con un regime alimentare inappropriato.
Al contrario, le persone sottopeso funzionano da incentivo, facendo pensare a un comportamento alimentare più sano.


Questi singoli dati sono di per sé poco significativi e privi di valore medico-scientifico, tuttavia sarà interessante a mio avviso, analizzare, valutare e mettere assieme i molti studi che attualmente si stanno conducendo sull'importanza dell'aspetto psicologico nell'alimentazione, così come in tutti gli altri contesti.
Guardando le potenzialità di questo campo, mi aspetto che in un prossimo futuro la medicina nutrizionale così come tutta la medicina in generale, riesca con il supporto scientifico di questi studi, a dare più spazio e importanza alla parte emozionale e psicologica di ogni individuo.
La separazione degli aspetti psichici da quelli corporei, la svalutazione della dimensione emozionale, portano l'uomo ad essere considerato come un insieme di organi e funzioni, facendo venire meno il senso della sua unicità e complessità.

Per fortuna discipline come la psicologica, la psicanalisi, la psicosomatica, la psicoterapia, la pedagogia e molte altre, hanno alla base del loro studio questi aspetti. 


Ma non basta.

Si può notare infatti come troppo spesso la scienza, quella della ragione, razionale, obbiettiva, concreta, faccia ordine in questo apparente disordine mettendo da parte gli importantissimi aspetti psico-emotivi.

Mi aspetto, e da un certo punto di vista spero, che anche la medicina scientifica attuale inizi un nuovo percorso di rinascita in cui si tenga conto di questa unicità umana, fatta di complesse emozioni e correlazioni psicologiche, auspico che essa desista dal continuare a studiare l'essere umano solamente come una macchina in cui avvengono complesse e interessanti reazioni biochimiche.

Una flebile luce nell'ombra si sta comunque muovendo.







1 commento:

  1. Condivido pienamente: credo che si tratti davvero di ritornare alla natura, e non semplicemente come un trend!!! Riscoprire le proprie funzioni naturali e tra queste mangiare per nutrirsi e per dare energie al proprio corpo, scoprire le proprietà nutritive dei cibi e quelle più adatte per esprimere le proprie emozioni…

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