venerdì 15 aprile 2016

Sposarsi potrebbe essere un'arma in più contro il cancro; lo studio

sposi

Non si tratta di uno scherzo o di un incentivo ai matrimoni, alcuni dati suggeriscono che il matrimonio potrebbe avere effetti benefici per la salute.
Nel caso specifico infatti, sembrerebbe che le persone sposate abbiano maggiori possibilità di sopravvivere al cancro. 

Si tratta di uno studio condotto dai ricercatori dell'University of California di San Diego focalizzato sulla questione. 


Differenza più grande nei maschi: lo studio ha esaminato 800.000 pazienti negli Stati Uniti ai quali è stata diagnosticata il cancro tra il 2000 e il 2009, inclusi 400 mila che sono poi deceduti entro il 2012.

Secondo i ricercatori, tra i single, gli uomini hanno il 27% in più di probabilità di morire, mentre le donne il 19%.

Lo studio americano è stato pubblicato sulla rivista Cancer.


La spiegazione? I ricercatori stanno lottando per arrivare ad una conclusione o spiegazione del perché le persone sposate sono più inclini a guarire dal cancro rispetto ad altri.

Al contrario del giudizio convenzionale, la spiegazione non sarebbe nelle risorse finanziarie della coppia (e migliore accesso alle cure sanitarie).
Secondo i ricercatori cura, attenzione, ascolto e l'intesa, svolgono un ruolo importante nella guarigione del partner e riducono lo stress correlato alla malattia.

L'importanza dei legami sociali: i ricercatori, anche alla luce di questo studio, ritengono il ruolo a lungo termine di tutti i parenti del paziente, possa migliorare la salute e la speranza di vita.



Secondo quanto precisato dagli stessi autori, i risultati non dimostrano che la vita da single causi la morte per tumore, ma è possibile che alcune caratteristiche che portano certe persone a sposarsi, come essere maggiormente in salute sia fisica che mentale, rispetto alle persone non sposate, influenzi la sopravvivenza.


Che si tratti di un coniuge ma anche di amici o familiari. I legami sociali hanno, in questo tipo di evento, altrettanto importanza quanto lo hanno i legami coniugali.

Le persone non sposate, hanno dichiarato i ricercatori, però, dovrebbero rivolgersi a reti di supporto psicologico, sopratutto gli uomini.

Un altro esempio di come troppo spesso, corpo e mente vengano spesso inspiegabilmente separati dalla moderna medicina.

La parte psicologica ed emozionale è stata per troppo tempo svalutata; potrebbe essere arrivato finalmente il momento in cui anche la scienza medica rigida e oggettiva, alla luce di tali fenomeni, riesca a comprendere l'unicità inscindibile corpo-psiche.

Come già avevamo detto in un altro post:

"La separazione degli aspetti psichici da quelli corporei, la svalutazione della dimensione emozionale, portano spesso l'uomo ad essere considerato come un insieme di organi e funzioni, facendo venire meno il senso della sua unicità e complessità."

L'approccio "olistico" inteso come visione globale dell'uomo e non insieme di separate funzioni, se effettuato con cognizione di causa, credo sia il prossimo step che la medicina dovrà attuare per migliorarsi e migliorare le proprie conoscenze.
L'approccio olistico così inteso, utilizza le conoscenze scientifiche di tutte le discipline, ma non si chiude dietro rigidi schemi mentali che non lasciano il minimo spazio alla parte psico-emozionale e all'affascinante natura della vita.

L'approccio olisitico da questa prospettiva, assume per la medicina scientifica un traguardo ancora da raggiungere, e non un qualcosa da cui fuggire come qualcuno vuol far credere.












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