giovedì 22 settembre 2016
Sali di alluminio nei deodoranti, uno studio ne valuta l'effetto cancerogeno
Uno studio attuato dai ricercatori della Clinique des Grangettes a Ginevra, aumenta i sospetti di cancerogenicità dei deodoranti con sali d'alluminio.
Su questi prodotti che normalmente si acquistano nei supermercati si possono leggere diciture come “clinicamente testato” o “dermatologicamente testato” , è utile sapere che questo significa semplicemente che hanno fatto dei patch test con il prodotto finito: l’azienda ha preso un cerotto contenente prodotto e lo ha appiccicato su uno o più volontari per valutare gli effetti collaterali.
La legge non impone nessun protocollo valido per effettuare queste sperimentazioni. Quindi, con tale dicitura non vi è una tutela sicura.
I deodoranti/antitraspiranti che usiamo quotidianamente contengono fino al 20% di sali di alluminio sotto forma di cloridrati d’alluminio e di idrati di zirconio, l’alluminio è risultato pericoloso per il nostro organismo, può essere mortale se usato in quantità eccessive. L’alluminio, inoltre, è considerato fattore causante di alcune gravi patologie neurodegenerative come l’Alzheimer.
La maggior parte dei deodoranti hanno in comune il contenuto di sali d'alluminio, che riducono la formazione di sudore sotto le braccia. Il loro impiego deriva dal fatto che riescono a chiudere i pori in modo da lasciare fuoriuscire meno sudore. Questo è sicuramente pratico, ma pare avere anche gravi conseguenze in base a questo studio.
Ad affermarlo sono proprio i ricercatori di Ginevra, sono riusciti infatti a dimostrare che i sali di alluminio possono provocare il cancro al seno.
Secondo questo studio le cellule della mammella possono subire una serie di modifiche, che sono congruenti dello sviluppo di forme tumorali maligne..
Nello specifico dello studio, nelle cellule della mammella dei topi esposte a concentrazioni di sali d'alluminio, si sono formate delle cellule tumorali aggressive che si sono diffuse in modo esteso. Secondo i ricercatori, sono necessari ulteriori studi per comprendere meglio il ruolo dei sali di alluminio nello sviluppo del cancro al seno. Tuttavia hanno chiesto alle autorità sanitarie di limitare l'uso di questi sali.
Lo studio principalmente finanziato da una fondazione privata di Ginevra e dalla Ginevra Cancer League.è stato pubblicato sull' "International Journal of Cancer": il biologo Stefano Madriota e l'oncologo André-Pascal Sappino hanno effettuato dei test sui topi e documentato i risultati.
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