mercoledì 8 febbraio 2017

Psiconcologia Pediatrica - Gestire il bambino e la sua famiglia. Un testo per sensibilizzare e riflettere.


Riceviamo e pubblichiamo per informazione, la recensione del volume:
 "Psiconcologia Pediatrica - Gestire il bambino e la sua famiglia" 
di Danilo N. Selvaggio nella collana Strumenti di Edizioni Psiconline a cura della 
dott.ssa Ilaria Carbini (Psicologa). 


Copertina
Il volume esamina le varie problematiche psico-fisiche che il cancro può determinare sul bambino e la sua famiglia e come le difficoltà che prova la famiglia possano influenzare, ulteriormente e negativamente la vita del bambino. Ho “divorato” il libro nel senso che è molto scorrevole, l’autore è stato in gamba a trattare argomenti delicati con un linguaggio semplice che penso essere adatto e comprensibile anche a chi è esterno al nostro campo. Mi ha colpito molto la comunicazione della diagnosi ai piccoli tramite il giardino fiorito, e quando la radioterapia viene paragonata, metaforicamente parlando, a una luce bianca: tutto questo fa in modo che i contenuti del testo arrivino al lettore anche a un livello visivo stimolando immaginazione e riflessione. Molto toccante l’immagine del dramma dei “riccioli perduti” dal bambino pediatrico e della sua mamma che si china sulla culla. Un ulteriore motivo che mi porta ad apprezzare il libro è che non si limita a trattare il bambino colpito dal male neoplastico ma esamina la posizione degli altri protagonisti coinvolti (padre, madre, fratelli e sorelle, operatori) attraverso approfondimenti specifici e nient’affatto scontati. In effetti viene spesso sottovalutato, in larga parte dal senso comune, come un cancro abbia un forte impatto sull’intero sistema famiglia e nel testo le conseguenze vengono esplicitate nel dettaglio. Interessante è il capitolo nel quale si discute dei bisogni psicologici di coloro che riescono a sconfiggere il cancro: ha tutte le caratteristiche di essere un vero e proprio monito a non abbandonare queste persone. A volte, soprattutto a inizio capitolo, ci sono delle ripetizioni ma se l’obiettivo era quello di rinforzare ciò che si è letto nel precedente capitolo e non perdere il filo del discorso (trattandosi di un tema forte e impegnativo) allora l’obiettivo può dirsi più che raggiunto. L’alternarsi di uno stile discorsivo a uno più accademico e, soprattutto, il fatto di aver esaminato punti di forza e punti di debolezza di quanto riferito nel testo (una costante del libro) rende ancor più piacevole la lettura e conferisce una maggior validità scientifica al tutto. L’autore propone delle tematiche concrete, forti, ben argomentate e scorrevoli e questo stimola il lettore nella riflessione e sensibilizzazione di un tema, generalmente, di non facile trattazione. 










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